Il deep web (web profondo) è una parte del World Wide Web che non è indicizzata dai motori di ricerca convenzionali e non è accessibile tramite i browser web normali. Questa porzione del web è costituita da contenuti che non sono facilmente accessibili al pubblico, come ad esempio pagine web private, banche dati, archivi di informazioni, intranet aziendali, email private e altre informazioni riservate.
Il deep web è spesso associato al dark web (web oscuro), che è una porzione del web profondo che richiede l’uso di software e configurazioni particolari per accedervi. Il dark web è noto per essere utilizzato per attività illegali come la vendita di droghe, armi, informazioni personali, attacchi informatici e altri reati informatici. Tuttavia, è importante notare che la maggior parte delle informazioni sul deep web non sono illegali o dannose, ma sono semplicemente inaccessibili alle ricerche convenzionali.
È difficile fornire una stima precisa della dimensione del deep web, poiché non esiste un modo affidabile per quantificare il numero esatto di siti web o di pagine web presenti. Tuttavia, alcuni esperti stimano che il deep web possa rappresentare oltre il 90% del web totale, con il restante 10% costituito dal web “superficiale” accessibile tramite i motori di ricerca.
Come si accede ai contenuti nel deep web?
L’accesso al deep web richiede l’utilizzo di un browser web specifico, come Tor, che consente agli utenti di accedere a siti web non indicizzati dai motori di ricerca convenzionali. Tor funziona attraverso una rete di server proxy anonimi distribuiti in tutto il mondo, che consentono di mascherare la posizione e l’identità degli utenti.
Per accedere al deep web tramite Tor, gli utenti devono scaricare il browser Tor dal sito ufficiale e installarlo sul proprio computer. Una volta installato, il browser Tor consente di navigare nel deep web in modo anonimo e sicuro, proteggendo la privacy degli utenti e nascondendo la loro posizione e identità.
Tuttavia, è importante notare che l’utilizzo del deep web e del browser Tor può comportare rischi, poiché molti siti web ospitati sul deep web possono essere illegali o contenere contenuti dannosi o pericolosi. Gli utenti devono essere consapevoli dei rischi e delle precauzioni necessarie per proteggere la propria sicurezza e privacy durante la navigazione nel deep web.
Cos’è Tor?
Tor è un browser web open source gratuito progettato per garantire la privacy e l’anonimato online. Il nome “Tor” sta per “The Onion Router”, in riferimento al suo sistema di crittografia a strati, che permette di mascherare la posizione e l’identità degli utenti.
Attraverso una rete di server proxy anonimi distribuiti in tutto il mondo, Tor garantisce di mascherare la posizione e l’identità degli utenti. Quando si utilizza Tor per navigare in Internet, la connessione viene indirizzata attraverso diversi server proxy in modo casuale, rendendo estremamente difficile per gli altri utenti o organizzazioni tracciare la posizione o l’identità dell’utente.
Originariamente è stato sviluppato per fornire un modo sicuro per gli utenti di navigare in Internet in paesi con una forte censura e sorveglianza del governo, ma è diventato popolare anche tra coloro che desiderano proteggere la propria privacy online.
Definiamo Alfabetizzazione Digitale: L’alfabetizzazione digitale è la capacità di utilizzare i dispositivi digitali e le tecnologie per acquisire, elaborare, conservare e comunicare informazioni in modo efficace. Si tratta di un insieme di competenze digitali che sono sempre più importanti nel mondo moderno, dove la tecnologia digitale permea ogni aspetto della vita quotidiana e professionale.
Perchè è importante nella nostra società?
Le competenze di alfabetizzazione digitale sono diventate indispensabili per navigare nella società dell’informazione e della conoscenza. L’alfabetizzazione digitale non riguarda solo l’uso di dispositivi come computer, smartphone o tablet, ma anche la conoscenza delle reti informatiche, delle applicazioni software e delle risorse digitali disponibili.
L’alfabetizzazione digitale è essenziale in molti settori della vita moderna, dal lavoro alla scuola, dall’amministrazione pubblica alle relazioni sociali. Le persone che possiedono competenze di alfabetizzazione digitale possono svolgere compiti complessi, come la ricerca e l’analisi di dati, la creazione di contenuti digitali, la comunicazione via email o videoconferenza, la gestione di file digitali e l’uso delle piattaforme online.
Esiste l’analfabetismo digitale?
Sono tantissime le persone che non possiedono competenze di alfabetizzazione digitale adeguate. Persone anziane che non sanno utilizzare i dispositivi digitali in modo efficace, che non conoscono le funzioni basilari del software o che non sanno navigare in internet in modo sicuro e consapevole.
La mancanza di alfabetizzazione digitale può limitare l’accesso alle opportunità e ai servizi digitali, come l’istruzione online, il lavoro da remoto, l’e-commerce, la telemedicina e la partecipazione alla vita civica e politica. Inoltre, può esporre le persone al rischio di truffe online, furto di identità, violazione della privacy e altre minacce digitali.
Perchè è importante fare corsi accessibili a tutti?
E’ importante promuovere l’alfabetizzazione digitale tra tutte le persone, indipendentemente dalla loro età, sesso, cultura o livello di istruzione. L’alfabetizzazione digitale dovrebbe essere considerata un diritto umano fondamentale, in quanto favorisce l’inclusione sociale, la partecipazione attiva alla vita civica e la crescita economica.
L’alfabetizzazione digitale può essere insegnata attraverso programmi di formazione e corsi di istruzione, sia a livello scolastico che extra-scolastico. Gli insegnanti, gli educatori, i formatori e gli operatori sociali possono giocare un ruolo importante nel promuovere l’alfabetizzazione digitale attraverso l’insegnamento di competenze di base come la digitazione, la navigazione in internet, l’uso del software, la sicurezza online e la creazione di contenuti digitali.
Cosa possiamo fare per cambiare la situazione?
Possiamo considerare il digitale come una competenza essenziale per partecipare attivamente alla società moderna e sfruttare le opportunità offerte dalle tecnologie digitali. La promozione dell’alfabetizzazione digitale deve essere una priorità per le politiche pubbliche e le organizzazioni tra cui:
I governi: i governi dovrebbero incentivare e sostenere programmi di alfabetizzazione digitale per aiutare i cittadini a sviluppare le competenze necessarie per navigare nel mondo digitale e partecipare alla società dell’informazione.
Le scuole: le scuole dovrebbero introdurre l’alfabetizzazione digitale nel loro curricolo per preparare gli studenti alle sfide del mondo digitale e per garantire che siano in grado di utilizzare le tecnologie digitali in modo responsabile e sicuro.
Le imprese: le imprese dovrebbero investire nella formazione dei loro dipendenti per garantire che possiedano le competenze necessarie per utilizzare le tecnologie digitali in modo efficiente e sicuro. Inoltre, le imprese possono collaborare con organizzazioni e istituzioni educative per promuovere l’alfabetizzazione digitale nella comunità.
Le organizzazioni non governative (ONG): le ONG possono svolgere un ruolo importante nella promozione dell’alfabetizzazione digitale, in particolare nei paesi in via di sviluppo, dove l’accesso alle tecnologie digitali può essere limitato. Possono fornire formazione e supporto per aiutare le persone a sviluppare le competenze necessarie per utilizzare le tecnologie digitali in modo efficace e sicuro.
Solo il 35% degli studenti universitari in ambito STEM sono donne, ma perchè?
La mancanza di partecipazione femminile in ambito STEM (Science, Technology, Engineering, Mathematics) è un problema che affligge il mondo intero. Nonostante le continue campagne per promuovere la diversità di genere in queste discipline, l’indice di partecipazione femminile rimane molto basso.
Secondo un rapporto dell’UNESCO, solo il 35% degli studenti universitari in ambito STEM sono donne e questa percentuale si riduce ulteriormente all’aumentare del livello accademico. Solo il 28% dei ricercatori e degli ingegneri sono donne, con una percentuale ancora più bassa quando si parla di settori specifici come l’informatica e la tecnologia.
Ci sono molte ragioni per cui le donne sono sottorappresentate in questi campi. Uno dei principali fattori è la mancanza di modelli femminili. Spesso le ragazze non vedono abbastanza esempi di donne di successo in STEM e questo può impedire loro di perseguire tali carriere.
Quali sono i motivi alla radice di questo divario?
Gli stereotipi di genere possono influenzare la scelta di materia. Spesso si presume che le donne non siano abbastanza “forti” o “intelligenti” per interessarsi a campi tecnici. Questi stereotipi possono essere radicati fin dall’infanzia, dove le ragazze sono spesso esposte a giochi e giocattoli che incoraggiano le abilità sociali piuttosto che quelle tecnologiche.
La cultura maschilista all’interno di queste industrie può rappresentare un ostacolo per le donne che desiderano intraprendere una carriera in STEM. Le donne che lavorano in questi settori spesso si trovano a dover affrontare discriminazioni e pregiudizi di genere, il che può rendere questi campi meno accoglienti per le donne.
C’è anche un divario di genere nella retribuzione, dove le donne in STEM guadagnano meno dei loro colleghi maschi. Inoltre, le donne sono meno rappresentate nelle posizioni di leadership in queste industrie, il che rende ancora più difficile per loro scalare la scala gerarchica e avere un impatto significativo.
Le donne che scelgono le materie STEM che tipo di carriera hanno?
Non bisogna dimenticare che le donne che scelgono di perseguire una carriera in STEM sono talentuose e appassionate. Esistono molte organizzazioni che cercano di aiutare le donne a entrare in questi campi e raggiungere il loro massimo potenziale. Ad esempio, Girls Who Code e Women in Technology International sono due organizzazioni che mirano a incoraggiare e sostenere le donne in ambito STEM.
Cosa possiamo fare per incrementare la scelta STEM tra le studentesse?
È importante fare di più per promuovere l’uguaglianza di genere in STEM. Dobbiamo iniziare fin dall’infanzia, incoraggiando le ragazze a sviluppare le loro abilità tecnologiche e fornendo loro modelli femminili di successo da cui trarre ispirazione. Inoltre, dobbiamo lavorare per creare ambienti di lavoro inclusivi e essere accoglienti per le donne, combattere la discriminazione di genere e garantire pari opportunità in termini di retribuzione e progressione di carriera.
Sicuramente la mancanza di partecipazione femminile in ambito STEM è un problema complesso che richiede l’impegno di tutti per essere risolto. Dobbiamo lavorare per promuovere un cambiamento culturale che incoraggi le ragazze a intraprendere carriere in questi campi, fornendo modelli femminili di successo e sostenendo la partecipazione delle donne in tutte le fasi della loro carriera. Solo attraverso l’eliminazione delle barriere di genere potremo raggiungere una vera e propria parità di genere in ambito STEMe sfruttare il potenziale completo di tutte le menti e le abilità.
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Il Green Tech può assumere molte forme diverse e riguardare molti settori dell’economia, tra cui l’energia, il trasporto, l’agricoltura, l’edilizia e l’industria. Alcuni esempi di tecnologie greentech includono:
Energia rinnovabile, come l’energia solare, eolica, idroelettrica e geotermica
Veicoli elettrici e ibridi
Materiali biodegradabili e riciclabili
Tecnologie per il risparmio energetico, come l’isolamento termico e l’illuminazione a LED
Tecniche agricole sostenibili, come l’agricoltura biologica e l’agricoltura di precisione
Sistemi di gestione dei rifiuti e del riciclaggio avanzati
Soluzioni per la depurazione dell’acqua e il trattamento delle acque reflue.
Il Green Tech è diventato sempre più importante negli ultimi anni in quanto sempre più persone si rendono conto dell’importanza di ridurre l’impatto ambientale delle loro attività. Anche i governi di tutto il mondo stanno promuovendo l’adozione di tecnologie Green Tech per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra e di transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio.
L’Europa che tipo di interventi Green sta facendo
L’Unione Europea ha una serie di progetti Green Tech in corso per ridurre l’impatto ambientale dell’attività umana e per raggiungere gli obiettivi climatici dell’Accordo di Parigi.
Alcuni dei progetti Green Tech in corso includono:
Horizon Europe: è il nuovo programma quadro dell’UE per la ricerca e l’innovazione per il periodo 2021-2027, che sostiene la ricerca e l’innovazione in una vasta gamma di settori, tra cui il Green Tech.
Green Deal: si tratta del programma per l’economia a basso tenore di carbonio dell’UE, che mira a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Il Green Deal sostiene una vasta gamma di progetti, tra cui l’energia rinnovabile, la mobilità elettrica, l’efficienza energetica, l’agricoltura sostenibile, e altri.
European Battery Alliance: si tratta di una collaborazione tra l’industria, la ricerca e i governi per sviluppare una catena di approvvigionamento europea per le batterie al litio e altre tecnologie di stoccaggio dell’energia.
Clean Hydrogen Alliance: è una partnership tra l’industria, la ricerca e i governi per promuovere l’uso dell’idrogeno pulito come fonte di energia rinnovabile.
Innovation Fund: è un programma di finanziamento dell’UE per progetti di innovazione che possono contribuire alla riduzione delle emissioni di gas serra.
Ascolta anche la puntata del podcast
dedicata al Green Tech:
L’attivista per l’ambiente Greta Thunberg ha deciso di scrivere il libro chiamato ‘The Climate Book‘ per cercare di coinvolgere sempre più persone nella lotta al cambiamento climatico e sensibilizzare i governi di tutto il mondo. Il suo movimento, ormai celebre, conta numerose persone che ogni giorno cercano di cambiare l’approccio mondiale all’impatto sulla natura dell’uomo. Entriamo meglio in questo libro e cerchiamo di capirne l’obiettivo.
Perchè un libro contro il cambiamento climatico
Per sensibilizzare il pubblico sulla crisi climatica e sulle sue conseguenze. Da quando ha iniziato il suo sciopero scolastico per il clima, Greta ha cercato di attirare l'attenzione delle persone di tutto il mondo sulla necessità di affrontare la crisi climatica e di adottare misure urgenti per ridurre le emissioni di gas serra. Il libro è una continuazione della sua attività di attivista per il clima e un modo per raggiungere un pubblico più ampio e diffondere la conoscenza sulla crisi climatica. Attraverso il libro, Greta cerca di fornire una comprensione approfondita della crisi climatica, delle sue cause e delle sue conseguenze, nonché di offrire soluzioni concrete per affrontarla. Greta ha dichiarato che il suo obiettivo principale è di ispirare le persone a diventare attive e ad agire per affrontare la crisi climatica, perché solo attraverso l'azione collettiva possiamo affrontare con successo questa sfida globale. Scrivere un libro come "The Climate Book" è un modo per raggiungere un pubblico più vasto e diffondere il messaggio dell'urgenza di agire per salvaguardare il nostro pianeta.
Parte 1
La prima parte del libro, intitolata “Our House is on Fire” (“La nostra casa è in fiamme”), si apre con un messaggio di Greta alla generazione precedente, in cui esprime la sua preoccupazione per l’impatto del cambiamento climatico sul nostro pianeta. In questa sezione del libro, Greta racconta la sua storia personale e come è diventata attivista per il clima.
Greta spiega come si è resa conto dell’urgenza della situazione climatica e come ha deciso di agire per cercare di fermare il cambiamento climatico. Racconta anche della sua decisione di saltare la scuola per manifestare per il clima e dello sciopero scolastico che ha portato alla nascita del movimento Fridays for Future.
Inoltre, Greta fornisce informazioni sulle conseguenze del cambiamento climatico, inclusi gli effetti sulle specie animali e vegetali, sugli oceani e sulle comunità umane. La prima parte del libro si conclude con un appello a prendere sul serio la crisi climatica e ad agire subito per fermarla.
Parte 2
La seconda parte di “The Climate Book” di Greta Thunberg si intitola “What Is the Problem?” (“Qual è il problema?”). In questa sezione, l’autrice approfondisce la crisi climatica, analizzando le sue cause e gli impatti sul nostro pianeta.
Greta spiega che la principale causa del cambiamento climatico è l’attività umana, in particolare l’emissione di gas serra causata dall’utilizzo di combustibili fossili come il carbone, il petrolio e il gas. Discute anche dell’effetto serra e del riscaldamento globale, spiegando come questi fenomeni stanno causando l’aumento delle temperature globali, il cambiamento dei modelli di precipitazioni e il conseguente innalzamento del livello del mare.
In questa sezione, Greta analizza anche le conseguenze del cambiamento climatico sulla natura e sull’umanità. Parla della perdita di biodiversità, della desertificazione, dell’acidificazione degli oceani, delle estinzioni di massa e dei conflitti causati dalla scarsità di risorse naturali.
Greta sottolinea che la crisi climatica è un problema che riguarda tutti, indipendentemente dalla nazionalità, dalla religione o dallo status socio-economico. Infine, conclude questa sezione con un invito a comprendere la gravità del problema e a prendere misure urgenti per risolverlo.
Parte 3
La terza parte di “The Climate Book” di Greta Thunberg si intitola “What Can We Do?” (“Cosa possiamo fare?”). In questa sezione, l’autrice fornisce soluzioni concrete per affrontare la crisi climatica e suggerisce azioni che ogni individuo può adottare per ridurre il proprio impatto ambientale.
Greta spiega che il modo più efficace per affrontare la crisi climatica è attraverso la riduzione delle emissioni di gas serra, in particolare attraverso la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio. Parla dei diversi settori dell’economia in cui le emissioni di gas serra sono particolarmente elevate, come l’energia, l’agricoltura e il trasporto, e spiega come queste industrie possono essere trasformate per ridurre le emissioni.
L’autrice sottolinea che non sono solo i governi e le grandi aziende a dover agire, ma anche ogni singolo individuo. In questa sezione, Greta fornisce suggerimenti pratici per ridurre le proprie emissioni di gas serra, come ridurre il consumo di carne, ridurre l’utilizzo dei trasporti privati, utilizzare energia rinnovabile e ridurre gli sprechi.
Infine, Greta sottolinea l’importanza dell’azione collettiva e del movimento per il cambiamento. Invita i lettori a unirsi a movimenti per il clima come Fridays for Future e a partecipare alle manifestazioni e alle azioni di protesta per richiamare l’attenzione dei governi e delle aziende sulla crisi climatica. Conclude la sezione affermando che la crisi climatica può essere affrontata, ma solo se tutti lavorano insieme per raggiungere questo obiettivo.
Come si lega The Climate Book di Greta Thumberg al Green Tech
Sono collegati in quanto entrambi si concentrano sulla necessità di affrontare la crisi climatica e di ridurre l’impatto ambientale dell’attività umana.
Il Green Tech è un insieme di tecnologie e processi innovativi che mirano a ridurre l’impatto ambientale dell’attività umana, attraverso l’uso di energie rinnovabili, l’efficienza energetica, il riciclaggio, l’agricoltura sostenibile, e così via. L’obiettivo è di creare un’economia più sostenibile e a basse emissioni di carbonio.
Greta Thunberg, nel suo libro “The Climate Book”, affronta la crisi climatica e cerca di sensibilizzare il pubblico sull’urgenza di agire per affrontarla. Nel libro, Greta fornisce una panoramica delle cause della crisi climatica e delle sue conseguenze, nonché delle soluzioni concrete per affrontarla. Inoltre, Greta si concentra sulla necessità di un cambiamento di paradigma nella società, sostenendo che dobbiamo affrontare la crisi climatica attraverso un cambiamento di valori e di stile di vita.
Entrambi, quindi, sottolineano l’importanza di ridurre l’impatto ambientale dell’attività umana e di adottare tecnologie e pratiche sostenibili per proteggere il nostro pianeta e le future generazioni.
Se davvero questo libro porterà nuovo risalto alla problematica ambientale allora Greta avrà fatto un’ottima mossa. Incrociamo le dita.
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ChatGPT is: new intelligence – new chat – new world
La tecnologia ChatGPT sta letteralmente spopolando. Se ne parla ovunque, ne parla chiunque e i social sono impazziti, a cominciare da TikTok. Una tendenza che ha travolto i giovani ma non i giovanissimi, che aiuta e/o serve a comprendere meglio quello che prima ci veniva risposto da Google in maniera più imparziale.
Facciamo un pò di chiarezza e rispondiamo a qualche dubbio su questa intelligenza artificiale.
Foto di Possessed Photography su Unsplash
Dove nasce ChatGPT
La tecnologia di ChatGPT è stata rilasciata per la prima volta nel giugno del 2020, e da allora ha visto una crescente diffusione tra gli sviluppatori e le aziende che cercano di integrare l’intelligenza artificiale nei loro prodotti e servizi.
Attualmente, la ChatGPT ha raggiunto la sua quarta versione (GPT-4), ma non ci sono ancora informazioni ufficiali sul suo rilascio.
Sviluppata da OpenAI, un’organizzazione di ricerca nel campo dell’intelligenza artificiale con sede negli Stati Uniti. E’ stata creata attraverso un processo di apprendimento automatico basato su una vasta quantità di dati, e continua ad apprendere e migliorare grazie all’aggiunta costante di nuovi dati e informazioni.
Chi è OpenAI
OpenAI è un’organizzazione di ricerca senza scopo di lucro dedicata allo sviluppo di tecnologie avanzate di intelligenza artificiale in modo etico e sicuro.
Fondata nel 2015 da un gruppo di importanti imprenditori e ricercatori, tra cui Elon Musk, Sam Altman e Greg Brockman, OpenAI ha l’obiettivo di sviluppare l’intelligenza artificiale in modo da beneficiare l’umanità e migliorare il mondo in cui viviamo.
OpenAI lavora su una vasta gamma di progetti di ricerca nel campo dell’intelligenza artificiale, che vanno dallo sviluppo di modelli di apprendimento profondo per la comprensione del linguaggio naturale alla creazione di robot avanzati.
L’organizzazione collabora anche con altre organizzazioni, aziende e istituzioni accademiche per promuovere lo sviluppo sicuro e responsabile dell’intelligenza artificiale.
Guidata da una missione di sviluppare l’intelligenza artificiale in modo responsabile e sostenibile, tiene conto delle implicazioni etiche e sociali delle tecnologie che sviluppa. L’organizzazione lavora anche per condividere i risultati della propria ricerca con la comunità globale dell’intelligenza artificiale in modo che altri possano beneficiarne e contribuire al loro sviluppo.
Le domande più frequenti che gli utenti pongono alla ChatGPT sono molto varie e dipendono dalle applicazioni specifiche in cui viene utilizzata. Tuttavia, alcune delle domande più comuni riguardano argomenti come l’assistenza clienti, la ricerca di informazioni su argomenti specifici, la generazione di testo e la risoluzione di problemi tecnici.
In termini di utenti che utilizzano la ChatGPT, è probabile che sia utilizzata principalmente da sviluppatori di software e tecnici informatici, è una tecnologia relativamente nuova e in continua evoluzione, che sta guadagnando popolarità e le aziende che cercano di integrare l’intelligenza artificiale nei loro prodotti e servizi.
Pro e Contro dell’utilizzo di ChatGPT
Una breve analisi dei pro e dei contro dell’utilizzo della ChatGPT rispetto ad altre intelligenze artificiali:
PRO:
Ricerca dati: Utilizza uno dei più grandi modelli di lingua naturale al mondo e quindi ha accesso a una vasta gamma di informazioni e risorse linguistiche per rispondere alle domande degli utenti.
Velocità di risposta: è in grado di rispondere alle domande degli utenti in modo rapido e preciso, il che lo rende un’ottima opzione per le applicazioni che richiedono risposte immediate.
Diffusione: è una tecnologia relativamente nuova, ma sta diventando sempre più diffusa grazie alla sua efficienza e versatilità, quindi è probabile che l’utilizzo di questo tipo di intelligenza artificiale continuerà a crescere nel tempo.
CONTRO:
Limitazioni: nonostante l’enorme quantità di dati a disposizione di ChatGPT, ci sono ancora alcune limitazioni nella sua capacità di elaborare e comprendere il linguaggio naturale, il che può portare a risposte inesatte o incomplete.
Rischi per la privacy: il reperimento di dati necessari per l’addestramento di modelli di intelligenza artificiale come ChatGPT può sollevare preoccupazioni sulla privacy, poiché questi dati possono contenere informazioni personali degli utenti.
Dipendenza da fonti esterne: si basa su fonti di dati esterne, come Internet, per rispondere alle domande degli utenti, il che significa che potrebbe non avere sempre accesso a informazioni aggiornate o corrette.
L’utilizzo di ChatGPT ha molti vantaggi rispetto ad altre intelligenze artificiali, come la vasta quantità di dati a disposizione e la velocità di risposta, ma ci sono anche alcune limitazioni e rischi da considerare. Tuttavia, nel complesso, rappresenta una tecnologia molto promettente per il futuro e continua a evolversi per migliorare sempre di più.
Le applicazioni pratiche e gli impatti sul mercato e sulla quotidianità di noi utenti finali
Attualmente è possibile integrare ChatGPT nei chatbot già esistenti su diversi siti. Questo significa che fino ad oggi il customer care era lasciato a dei chatbot con delle risposte automatiche sarà sempre più difficile riconoscere la differenza tra un vero operatore e un’intelligenza artificiale.
Ci sono già alcune soluzioni disponibili sul mercato e l’integrazione di ChatGPT in un chatbot può apportare diversi vantaggi, ad esempio:
Maggiore precisione nelle risposte: grazie alla vasta quantità di dati a disposizione di ChatGPT, è possibile fornire risposte più accurate e dettagliate rispetto ad altri modelli di intelligenza artificiale.
Maggiore flessibilità: ChatGPT è in grado di comprendere il linguaggio naturale in modo più sofisticato rispetto ad altri modelli di intelligenza artificiale, il che significa che è in grado di gestire una vasta gamma di richieste e risposte.
Miglioramento dell’esperienza utente: grazie alle risposte più accurate e dettagliate, i clienti potranno ottenere una risposta più rapida e soddisfacente alle loro domande, migliorando l’esperienza utente complessiva.
Oltre all’integrazione con i chatbot, la tecnologia di ChatGPT può essere utilizzata in molti altri contesti per migliorare l’efficienza e l’esperienza dell’utente. Ecco alcuni esempi:
Automazione del servizio clienti: può essere utilizzata per automatizzare la risposta a domande comuni dei clienti, migliorando l’efficienza del servizio clienti e riducendo i tempi di attesa per la risposta.
Generazione di testo: può essere utilizzata per generare testo automaticamente, ad esempio per creare descrizioni di prodotti o articoli di blog.
Traduzione automatica: può essere utilizzata per tradurre automaticamente il testo da una lingua all’altra.
Analisi del sentiment: può essere utilizzata per analizzare il sentiment dei clienti in base alle loro risposte, fornendo alle aziende informazioni utili sulla soddisfazione dei clienti.
Assistenza sanitaria: può essere utilizzata per fornire assistenza sanitaria virtuale, ad esempio per rispondere a domande su sintomi, terapie e trattamenti.
In generale questa tecnologia può essere utilizzata in qualsiasi contesto in cui è necessaria l’elaborazione del linguaggio naturale, e ci sono molte applicazioni possibili per migliorare l’efficienza e l’esperienza dell’utente.
Ma GPT aiuterà l’utente finale ad migliorare la sua navigazione? Speriamo di si.
Cos'è l'Alfabetizzazione Digitale Definiamo Alfabetizzazione Digitale:L'alfabetizzazione digitale è la capacità di utilizzare i dispositivi digitali e le tecnologie per acquisire, elaborare, ... Leggi Tutto
Come ha influito il Covid-19 sulle disparità di genere
Un’analisi McKinsey mostra che, durante la pandemia, i posti delle donne sono quasi il doppio (1,8 volte) più a rischio rispetto a quelli degli uomini. Le donne ad oggi rappresentano il 39% dell’occupazione globale ma rappresentano il 54% delle perdite complessive di lavoro (dati di Maggio 2020). Le donne sopportano il peso della salute e della cura dei figli, attività per cui non vengono pagate. Questo periodo di arresto si aggiunge agli ultimi cinque anni in cui non ci sono stati progressi tangibili verso la diminuzione del gender gap e della promozione della gender equality nella società.
CEO, leader e responsabili politici devono agire per ridurre rapidamente questa disuguaglianza di genere. Sono tre le azioni immediate che vanno intraprese:
Analizzare i numeri: i posti di lavoro persi all’interno delle aziende o le richieste di congedo più alti tra le donne?
Nuove assunzioni: sono state inserite procedure che tengono conto della diversità di genere all’interno dell’azienda?
Policy interna: sono applicate delle policy per garantire servizi che aumentino la parità di genere?
I progressi verso una riduzione delle disparità di genere, negli ultimi cinque anni, hanno subìto una battuta di arresto e la pandemia mondiale del Covid-19 non ha fatto altro che aiutare a fermare questo processo. Rischiamo di invertire la rotta e tornare indietro sui passi faticosi in avanti degli ultimi anni.
L’analisi McKinsey mostra che le donne hanno 1.8 volte in più di possibilità di perdere il lavoro rispetto agli uomini. Il 54% delle perdite di posti di lavoro a Maggio 2020 erano di donne, che rappresentano solo il 39% dell’occupazione globale.
Sulle donne è ricaduto e continua a ricadere il peso sociale della cura della casa e della famiglia; questo è un passo indietro non solo per il progresso sociale mondiale, ma anche per l’economia e le imprese. Si stima che il mancato interessamento delle aziende per questo problema costerà una crescita del PIL globale inferiore di 1 trilione di dollari nel 2030. Se, al contrario, ci si impegnasse per ridurre il gender gap si potrebbero aggiungere 13 trilioni di dollari al PIL mondiale del 2030; una via di mezzo porterebbe ad aggiungere 5 trilioni di dollari. La ricerca McKinsey ha portato alla luce come implementare politiche aziendali a favore della diversità di genere, sia una chiave di successo finanziario. Solo nel primo quadrimestre del 2020, le aziende con team equilibrati avevano il 25% di probabilità in più di avere successo e quindi una redditività superiore rispetto ad aziende che non ne avevano. Le aziende che credono che la diversità e l’inclusione potrebbero limitare la loro crescita, rischiano di mettersi in una posizione negativa rispetto a chi ha capito i vantaggi e le potenzialità di avere al proprio interno stili di leadership diversi e prospettive, talenti e competenze varie e trasversali. Invertire la tendenza portata dal Covid-19 di tagliare posti di lavoro femminili, non è solo un problema aziendale ma significa rivedere gli investimenti fatti da ogni Paese nell’ambito dell’istruzione, della politiche familiari, dell’inclusione digitale e dell’assistenza non retribuita. La spesa pubblica dovrebbe aumentare dal 20% al 30% per poter sostenere questo processo ma soprattutto se ne guadagnerebbe da sei a otto volte a livello economico, in base alla spesa sociale stabilita. L’investimento è la chiave, ma è solo l’inizio.
Cosa succederà dopo la crisi del Covid-19?
Le stime della MGI (McKinsey Global Institute) fatte nel 2015 sull’economia della parità di genere a lavoro, avevano analizzato quindici indicatori di gender equity su quattro categorie; tali analisi indicavano che la crescita economica era fortemente legata all’uguaglianza di genere anche nella società. Secondo lo studio di MGI la parità di genere non può aumentare se non diminuisce il gender gap all’interno della società, quindi la prima non è realizzabile senza la seconda.
Nonostante gli studi e la consapevolezza che la parità di genere vada sostenuta, tra il 2014 e il 2019 sono migliorati solo alcuni di questi valori, tra cui la mortalità materna, il numero di assunzioni e la rappresentanza politica. Tuttavia non sono dati sufficienti per ridurre la disparità, continua a esserci troppa disuguaglianza al’interno della società. Il budget lavorativo per l’occupazione femminile è ancora di molto inferiore a quello maschile e con il Covid-19 le donne hanno dovuto sopportare e supportare l’impatto economico che c’è stato e che continua ad esserci. I settori che hanno avuto maggiori perdite sono quelli che hanno il più alto impiego femminile, come la ristorazione e il settore alberghiero. Negli USA, ad esempio, si stima che il 54% di posti di lavoro persi era ricoperto da donne.
Cosa ci dicono tutti questi dati?
L’aspetto fondamentale di questi dati è che non vengono contemplate tutte le spese sanitarie che le donne hanno dovuto sostenere a causa della pandemia, non tengono conto delle spese sostenute per l’assistenza agli anziani, la cura dei figli, la cucina o le pulizie.
Il Covid-19 chiaramente ha aumentato il divario delle responsabilità familiari, delegandole ancora di più alle donne. Anche l’imprenditoria femminile ha avuto un arresto importante: le microimprese hanno subito una forte battuta d’arresto e la crisi ha evidenziato che il lavoro di una donna sia più sacrificabile all’interno della famiglia, anche a causa della differenza salariale. Secondo i dati di World Values Survey, in alcuni Paesi dell’Asia Meridionale, del Medio Oriente e dell’Africa, in situazioni di scarsità di posti di lavoro, il pensiero comune è che l’uomo abbia più diritto di una donna ad ottenere un lavoro.
I prossimi passi?
La ricerca McKinsey dà delle indicazioni chiare su come politici e leader debbano agire in questo momento: la rapidità di intervento e la promozione della parità di genere devono dare l’impulso al cambiamento. Le aree dove deve assolutamente ridursi lo squilibrio sono:
la responsabilità della cura della famiglia e dell’assistenza all’infanzia, con un riconoscimento del lavoro non retribuito;
colmare il divario digitale, differente per ogni Paese;
la lotta contro i pregiudizi con campagne di sensibilizzazione, perché la parità di genere sia una vantaggio e un progresso sociale ed economico.
Per le aziende?
Lo studio McKinsey non si limita ad elencare le aree su cui concentrare gli sforzi ma dà dei suggerimenti ai CEO di tutto il mondo per spingerli ad agire:
Analizzare: i CEO devono conoscere e riconoscere il gender gap aziendale e capirne i motivi. Alcune domande da fare e dati da analizzare: Le richieste di ferie sono più alte tra le impiegate donne? Le donne ricevono promozioni adeguate? Le nuove assunzioni tengono conto delle differenze di genere?
Agire: dopo aver analizzato i dati, occorre mettere in campo delle soluzioni tangibili. L’azienda ha agevolato il lavoro agile ed è stata flessibile durante i periodi prolungati di lockdown? Abbiamo considerato l’impatto della pandemia sui dipendenti e le dipendenti? Chi ha sta assumendo nuovo personale, ha attuato nuove pratiche di selezione? Abbiamo assicurato ai dipendenti il giusto sostegno per la salute e il benessere mentale stabilendo dei confini tra il lavoro e la vita familiare?
Valorizzare: ultimo step da compiere è quello di valorizzare le diversità. L’azienda offre servizi che valorizzano le diversità di genere? I prodotti sono studiati per raggiungere sia professionisti che professioniste? Le aziende che producono progetti digitali tengono conto dei diversi mindset?
MGI conclude la ricerca con un monito per tutte le aziende:
Una maggiore parità di genere è un bene per l’economia e la società mondiale. Se si agisce ora per rimuovere i numerosi ostacoli a una maggiore partecipazione femminile alla forza lavoro e dare un ruolo più importante all’interno della società allora quest’ultima ne potrà trarre benefici sia economici che sociali. Se non si agirà subito, i benefici diminuiranno e probabilmente ci sarà una regressione.
Conclude – Parity is powerful. It needs to move forward – La parità è potente, bisogna portarla avanti.
Cos'è l'Alfabetizzazione Digitale Definiamo Alfabetizzazione Digitale:L'alfabetizzazione digitale è la capacità di utilizzare i dispositivi digitali e le tecnologie per acquisire, elaborare, ... Leggi Tutto
BeGet, in collaborazione con strutture specializzate, organizza corsi di Primo Soccorso e BLSD per contribuire alla formazione dei ‘laici’.
Il corso è rivolto a tutti, per sottolineare l’importanza di queste manovre e fare in modo che siano sempre più presenti persone informate e capaci sul tema.
Il corso di Primo Soccorso è strutturato in cinque moduli della durata di circa 2 ore ciascuno.
Ogni modulo ha al suo interno una parte teorica e una parte dimostrativa e pratica. Al termine dei cinque moduli sarà compilato un breve questionario a revisione delle lezioni, dopo il quale sarà rilasciato un certificato di partecipazione e superamento del corso.
I cinque moduli sono acquistabili in un’unica soluzione o singolarmente. Ogni modulo si svolgerà in una data specifica e sarà separato dagli altri (non è prevista propedeuticità). Verrà rilasciato un certificato di partecipazione per ogni modulo.
– Tutti i corsi sono tenuti da professionisti autorizzati e specializzati –
Il corso BLSD (Adulto e Pediatrico) dell’ARES 118 ha una durata di 6 ore. E’ possibile suddividere il corso in due moduli, Adulto e Pediatrico, della durata rispettivamente di 4 ore e 2 ore. Il corso prevede una parte teorica e dimostrativa delle pratiche indicate dall’ARES118 per le manovre di primo soccorso relative a questo modulo.
Al termine del corso sarà svolta un’esercitazione pratica al superamento della quale è subordinato il rilascio del certificato.
Il certificato è valido anche a fini curriculari. – Il corso è tenuto da un team di istruttori accreditati presso un centro di formazione autorizzato dall’Ares118 –
Ognuno di noi ha un parente o un amico che non ha grande capacità digitali, che gran parte delle volte non è nella fascia più giovane della popolazione, e che fa richieste di aiuto su ‘come si inserisce un allegato alla mail’ oppure ‘come accedere alla propria mail’.
La pandemia covid-19 con i suoi lockdown, ha evidenziato il gap digitale importante tra le generazioni.
La risposta di BeGet APS a questa situazione è stata rapida e puntuale. Abbiamo organizzato conferenze online aperte a tutti in maniera totalmente gratuita per aiutare chi si è trovato in difficoltà con il mondo digitale.